La mindfulness si attua per mezzo dell’apprendimento di tre abilità di

base che vanno poi mantenute con la pratica quotidiana:

  • Essere agganciati al momento presente evitando, di farsi coinvolgere da emozioni e pensieri negativi. È di primaria importanza l’attenzione proprio al momento presente.
  • Riconoscere i pensieri in quanto tali, senza che questi ci facciano immedesimare con gli scenari negativi, né in situazioni trascorse e rimuginii.
  • Superare i comportamenti evitanti, obiettivo raggiungibile per mezzo della acquisita consapevolezza di poter scegliere liberamente le nostre azioni.

L’esercizio che ti presenterò, e che è  utilizzato nelle tecniche della mindfulness, derivano dalle pratiche buddiste.

Esercizio

Soffermati per un attimo sul tuo respiro. Proietta la tua attenzione su di esso.

L’osservazione del respiro può essere indirizzata verso diversi  fenomeni collegati alla respirazione: alla contrazione del torace, o a quella della pancia che si gonfia e poi si sgonfia, all’aria che entra dal naso ed esce dalla bocca. L’attività della respirazione è un’esperienza che stai facendo, seguine le fasi. Tieni presente che il respiro deve rappresentare la tua “ancora” al momento presente, perciò prestando attenzione a questa attività, mantieni la consapevolezza delle sensazioni che provi, attimo per attimo. Ciò che ti fa mantenere agganciato al tuo presente. Non porti il problema del ritmo della respirazione, semplicemente respira normalmente, ciò che devi fare è solo sentire le sensazioni che sperimenti respirando.

Durante quest’attività può accadere che sopraggiungono dei pensieri automatici negativi, oppure che la mente cominci a divagare, ed è una cosa del tutto normale. In questi casi nota ciò che sta accadendo, la sua natura e i suoi contenuti, prendine atto e poi ritorna a concentrarti sulla respirazione.

Ti faccio un esempio. Sto respirando e seguo il mio petto che si sgonfia e si gonfia, nella mia mente sopraggiunge un abituale pensiero automatico. Prendo nota del fatto e tra me e me dico, “è arrivato uno dei miei soliti pensieri, dice che sono stupido, ma so che dipende dal mio mondo emotivo, non è importante” e ritorno a concentrarmi sulla respirazione. Poi mi accorgo che la mia mente comincia a divagare, dico tra me e me “la mia mente sta divagando, sono cose che succedono, ma ora so che sta divagando” e riprendo a concentrarmi sulla respirazione.

Questo tipo di esercizio si può fare stando seduti e rilassati, o distesi, oppure camminando anche per strada. A seconda di dove sei, dirigi la concentrazione sul momento contingente, ad esempio se stai camminando, segui la tua respirazione è il legame che c’è tra essa e i passi stai facendo nel camminare, se sei seduto segui la respirazione e al tempo stesso il contatto dei piedi poggiati a terra o delle mani poggiate sui braccioli, oppure puoi collegare la respirazione e la percezione che hai della presenza delle varie parti del tuo corpo. Fa quest’esercizio per almeno una dozzina di minuti al giorno.

Prova un po’ tutte queste varie forme di concentrazione, per i buddisti questa è una pratica di meditazione, i teorici del mindfulness la chiamano meditazione consapevole, proprio perché il suo obiettivo è quello di avere consapevolezza di ciò che provi in quel determinato momento presente. Durante questi esercizi, se vengono alla tua mente dei pensieri automatici negativi, evita di lamentartene, limitati a prenderne atto senza giudicarli, ma stabilendo che in quel momento essi non sono importanti poiché la tua priorità, in quell’istante, è seguire la tua respirazione e avvertire le sensazioni provenienti dal corpo.