La chiave di lettura del famoso dipinto di Dalì “La persistenza della memoria” potrebbe essere l’ossimoro.

 

La memoria ha una sua “fisicità”, è concreta, continua, mentre il tempo, rappresentato con la metafora visiva degli orologi molli, è informe, si adatta alla condizione psicologica di chi lo vive e alla situazione contingente. Può essere interminabile o rapido come un battito d’ali.

 

  

 

Dalì - persistenza della memoria

Dalì – persistenza della memoria

Gli orologi, sempre più precisi e sofisticati, lo misurano, ma non danno concretezza al tempo . Esso rimane fluido, soggettivo, relativo.

 

In questa fluidità l’unica certezza è la memoria.

 

Il presente è in continuo divenire, è l’attimo fuggente, il futuro è ancora allo stato di sogno o di progetto, solo il passato è una realtà che ci appartiene.

 

 

 

Autore Maria Nigro

I Latini dicevano” nome omen” Io, col mio cognome che richiama l’aggettivo latino, non potevo dedicarmi a studi diversi. Ho frequentato il liceo classico, mi sono laureata in lettere classiche e, dopo esperienze in altri tipi di scuola, ho insegnato,...